Leggendo la tua biografia sembra che tu con la musica abbia fatto proprio tutto: dalle collaborazioni con Max Gazze’ e Tiromancino, alla cover band dei Duran Duran ecc. Tuo padre di te ha detto “Daniele e’ musica”, ma tu come hai inizito? E soprattutto: quanto ci credevi quando hai iniziato?
In realta’ l’inizio e’ stato talmente anticipato –ero proprio piccolo- che le intenzioni non c’erano, c’era il gioco…a sei anni ho iniziato a rompere le palle ai miei perche’ volevo il primo pianoforte, per me era proprio piu’ un gioco che una prospettiva! Era il divertimento ad attrarmi della musica, il “gioco” con la musica.
Non ci credevo proprio, avevo la passione, non l’ambizione della musica, ho sempre pensato che sarebbe stato un nutrimento della mia vita ma non un lavoro. Verso i 15 – 16 anni ancora scrivevo piccole colonne sonore e cose simili, poi quando ero gia’ piu’ grande qualcuno per caso ha ascoltato alcune mie canzoni, che volevo oltretutto far cantare ad altri…e invece mi fu proposto di cantarle io e da li’ –per cso e per fortuna- e’ cominciato tutto.
Li’ sono stato folgorato da questa idea…che prima non mi aveva neanche sfiorato!
Nel 1994 hai vinto come migliore esordiente con l’album “Daniele Silvestri” e ora hai concluso un tour estivo molto serrato con “Monetine”. Cosa e’ cambiato in questi 15 anni di musica?
Nel contesto musicale un bel po’: quando ho iniziato io, cominciavano a affacciarsi sulla scena cose nuove che ora invece sono affermate, il rap per esempio si stava sviluppando allora in Italia, ed e’ stato sicuramente un momento di svolta, e’ stata una cosa che ha insegnato a molti -anche a me- l’importanza del testo, della parola. Mi sono inserito in un contesto che veniva soprattutto da Roma con Niccolo Fabi, Max Gazze’ e altri, siamo usciti tutti dagli stessi localacci.
La scena da cui siamo usciti e’ quella, poi sono cambiati i contesti, internet e’ ora dominante, il contesto aziendale e industriale e’ radicalmente cambiato ma anche in senso positivo, non solo negativo.
Ti abbiamo visto sul palco di Jesi il 1 luglio accanto a giovani artisti, alcuni proprio esordienti, tra cui anche la vincitrice del Tour Music Fest 2007.
Intanto e’ bello che un cantante affermato continui a mettersi in gioco anche accenttando sul palco, a duettare, artisti assolutamente in erba, ma che consigli vorresti dargli?
Consigli ce ne sono tanti, alcuni sono banali ma fondamentali: non arrendersi, e’ inevitabile avere delle delusioni, e’ un lavoro che unisce estro artistico e sacrificio, fatica, impegno, dunque non bisogna mollare.
Poi l’mportante e’trovare il giusto compromesso tra l’umilta’ necessaria a capire che bisogna crescere, migliorare e accettare le critiche e dall’altra parte una passione che ti deve spingere a credere in quello che fai…questa penso che sia veramente una cosa necessaria a chiunque voglia provarci!
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